Sabato scorso, 4 marzo, la parrocchia ha vissuto un momento molto bello di comunione ecclesiale, accogliendo il Cardinale Vicario don Angelo De Donatis in visita pastorale.
Più volte, nel corso della visita, ha detto di avere colto uno straordinario clima di fraternità e di avere trovato una comunità parrocchiale viva e in cammino.
Di seguito il saluto che padre Nino gli ha rivolto all'inizio della visita.
Carissimo don Angelo,
Papa Francesco così dice all’art. 10 della nuova Costituzione Apostolica circa l’ordinamento del Vicariato di Roma: “L’esteso impegno che richiede il governo della Chiesa universale mi rende necessario un aiuto nella cura della Diocesi di Roma. Per questo motivo nomino un Cardinale come mio ausiliare e Vicario Generale (Cardinale Vicario), che a mio nome e per mio mandato [...] esercita il ministero episcopale di magistero, santificazione e governo pastorale per la Diocesi di Roma [...]”.
Ti siamo grati per aver scelto di far visita alla nostra comunità parrocchiale in questa veste: sei da noi benedetto, perché vieni nel nome del Signore.
I quasi sessanta presenti oggi in questa sala li posso chiamare ad uno ad uno per nome. Forse loro ancora non riescono a fare lo stesso reciprocamente, ma ci stiamo lavorando, perché la parrocchia si vuole una famiglia di famiglie.
Essi sono:
- i membri del Consiglio Pastorale, nel quale quest’anno abbiamo fatto confluire anche i componenti dell’Equipe Pastorale;
- i catechisti; tanti, ma ce ne vorrebbero di più: molto generosi e capaci, collaborano con i genitori nel vitale compito della trasmissione della fede e il loro sostenersi l’un l’altro è per me un esempio edificante di comunione;
- i segretari; li chiamiamo così perché prestano servizio in segreteria: spesso sono il primo volto, sorridente, di chi si rivolge a questa parrocchia, che desideriamo sempre accogliente con tutti;
- una capo scout in rappresentanza di un gruppo molto numeroso e attivo;
- gli allenatori di calcio e l’istruttrice di pattinaggio; l’anno scorso, dopo un lungo e positivo dialogo con l’ufficio della pastorale dello sport e del turismo del Vicariato, abbiamo deciso di farci carico direttamente delle attività sportive, affiliandoci al CSI col nome di Polisportiva Bravetta 332. Allenatori e istruttrice di pattinaggio sono principalmente educatori. È molto bello quando un/a bambino/a li ritrova alla stessa messa che frequenta. Le partite di calcio le abbiamo perse quasi tutte; molte bambine riescono a malapena a tenere l’equilibrio sui pattini mentre altre vanno forte, ma soprattutto tutti si divertono sempre e tanto. È nostro parrocchiano e qui presente il presidente del CSI di Roma.
- alcune famiglie in rappresentanza delle tante con cui abbiamo tessuto relazioni nel percorso della catechesi e un paio di coppie di giovani (e meno giovani) sposi che hanno seguito il corso di preparazione l’anno passato e quest’anno;
- gli accoliti, i ministranti e le signore che si occupano del decoro floreale: le loro composizioni spesso ci incantano.
Per impegni precedentemente presi sono assenti:
- gli operatori della Caritas, che attualmente si fanno carico di assistere circa trenta famiglie povere con un aiuto concreto e con l’ascolto;
- i membri del Consiglio per gli Affari Economici;
- i ministri straordinari dell’Eucaristia.
Per finire ci sono i sacerdoti Missionari Oblati di Maria Immacolata, padre Aldo e padre Gennaro, collaboratori in tutti i campi, ma specialmente nella pastorale degli ammalati e dei poveri.
Un’esperienza significativa del loro ministero sacerdotale è costituita dai funerali. L’anno scorso ne abbiamo celebrati 109 a fronte di 24 battesimi. Per noi sono stati un’occasione non comune per stare vicino alle famiglie in un momento di dolore e smarrimento. Molto spesso i parenti si aprono, parlano, e, dopo aver comunicato i dati del defunto, sembra che non abbiano più voglia di andare via. La celebrazione poi è un’occasione, certo unica ma preziosa, per annunziare la Parola ai lontani senza fare “prediche”.
La parrocchia - e concludo - sono soprattutto quanti ogni domenica si radunano attorno alla mensa della Parola e dell’Eucaristia, fedeli e generosi, anziani insieme ai bambini. A volte mi sembra di vedere come il Crocifisso, a cui essa è intitolata, dal 1937, anno della sua fondazione, abbia impregnato di sé questo quartiere.
Va tutto bene? Non ci sono problemi? La tua lunga esperienza ti dice che non può essere così, anzi meno male che non è così. Ma ora è meglio per me accogliere l’invito della liturgia quaresimale: “sia sobria la lingua ed il cuore, è tempo di ascoltare la voce dello spirito”.
P. Nino BUCCA, omi
parroco