Nella pratica sportiva gli allenamenti, la preparazione, la fatica, così come il riposo, sono una forma di ascesi verso il proprio miglioramento e il pieno compimento. Nella Messa per il Giubileo internazionale degli sportivi del 1984, San Giovanni Paolo II evidenzia l’aspetto ascetico dello sport, affiancandolo alla importante opera di formazione culturale e spirituale dell’uomo. Papa Francesco sostiene che con l’ascesi nello sport si possa riscoprire la possibilità dello stupore: “Nell’antichità anche il soldato era un asceta: infatti è l’esercizio che rende asceti e proprio attraverso l’esercizio costante e faticoso si affina qualche abilità. Lo sport rappresenta tutto questo molto bene” (La Gazzetta dello Sport, 2 gennaio 2021).
Essendo l’uomo una unità di anima e corpo, l’impegno fisico non potrà che avere un reverbero nell’anima e quindi servirà alla crescita spirituale della persona. Ma occorre che l’allenatore sappia guidare l’atleta in questo percorso educativo dello sport, con un accompagnamento che costantemente richiami l’ambito ascetico.
Essendo l’uomo una unità di anima e corpo, l’impegno fisico non potrà che avere un reverbero nell’anima e quindi servirà alla crescita spirituale della persona. Ma occorre che l’allenatore sappia guidare l’atleta in questo percorso educativo dello sport, con un accompagnamento che costantemente richiami l’ambito ascetico.
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