Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 13, 16-20
[Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù] disse loro: «In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica. Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma deve compiersi la Scrittura: Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno. Ve lo dico fin d'ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io sono. In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».
Gv 13, 16-20
[Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù] disse loro: «In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica. Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma deve compiersi la Scrittura: Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno. Ve lo dico fin d'ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io sono. In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».

Per la seconda volta, poi, troviamo l’accenno al traditore: ora è lo stesso Gesù che non solo allude al tradimento, ma ne fa emergere dolorosamente la contraddizione mediante una citazione presa dal Salmo 41: “Anche l'amico in cui confidavo, che con me divideva il pane, contro di me alza il suo piede”. Quando accadrà, essi crederanno che egli è uno con Dio; perciò si rivela loro col nome che è proprio di Dio: IO SONO. Il tradimento avviene in conformità col volere di Dio.
Alla fine del brano, troviamo una parola riportata anche dagli altri vangeli: come il discepolo, nei confronti del condiscepolo, deve comportarsi secondo l’esempio di Gesù, così, quale messo inviato a Gesù, nei confronti degli altri dev’essere protetto dall’autorità di Gesù che gli sta dietro. Quest’appartenenza del discepolo al maestro e del messo a chi l’invia non è in alcun modo messa in questione dal venir meno di quell’unico discepolo che tradisce.
P. Nino, parroco
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