I Giudei hanno preso la risoluzione di lapidare Gesù, perché egli che è uomo si fa Dio. Nella sua risposta Gesù cita il Salmo 82,6: Io ho detto: "Voi siete dei, siete tutti figli dell'Altissimo”.
Se nel salmo Dio chiama dei degli uomini, tanto più si potrà farlo col figlio di Dio: l’accusa di bestemmia contraddice la stessa parola di Dio. Ma, poiché i Giudei contestano proprio questo, che Gesù sia figlio di Dio, egli ritorna all’argomentazione delle opere. Se non le avesse compiute, non vi sarebbe per loro nessun motivo di credere in lui. Ma egli compie le opere del Padre: il Padre è e opera in Gesù ed egli stesso è nel Padre.
P. Nino, parroco
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 10,31-42
In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre; per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».
Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: "Io ho detto: voi siete dèi"? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio - e la Scrittura non può essere annullata -, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: "Tu bestemmi", perché ho detto: "Sono Figlio di Dio"? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.
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