Il miglior commento al vangelo di oggi

Stavo chiedendomi stamani se non fosse il caso di scrivere un breve commento al vangelo di oggi da condividere con i fedeli della parrocchia per ridirci che, in questo frangente di grande difficoltà, continuiamo a vivere insieme, anche se forzati a stare lontani.
Poi, essendosi fatte le nove (il nuovo e provvisorio orario di apertura), sono andato ad aprire la chiesa. Fuori ad attendere trovo Donato! Lo stesso che ogni mattina attende puntuale davanti al cancello, quando in tempi normali apriamo la chiesa verso le 7.15.

Donato.
Lorenzo.
Dietro di lui arriva di corsa Lorenzo, un povero al quale per anni abbiamo dato un pasto a settimana. Ora viene di meno perché ha avuto un posto in dormitorio lontano dal nostro quartiere. Mi dice che oggi è il suo compleanno (64) e mi chiede qualcosa che lo aiuti a festeggiare al bar. È venuto da queste parti perché altrove in città deve prendere il ticket e fare una lunga fila, anche solo per prendere un cappuccino.
Lorenzo scherza e parla di calcio. Si chiede se almeno la finale di Coppa Italia verrà disputata. Lo invito a non stare troppo vicino e accetta. Infine, va via ringraziando di averlo aiutato a fare festa.
Donato, invece, ha un pensiero gentile e mi chiede di chiamare Paola, la signora da cui ha acquistato le tante piante che ha regalato alla parrocchia. Desidera sapere come sta e soprattutto come sta il marito, gravemente ammalato negli ultimi mesi.
Paola risponde. Il marito non ce l’ha fatta: sabato è partito per il cielo. Donato si commuove, poi entra in chiesa per pregare e accendere la corona della Madonna, compito a lui riservato.

P, Nino, parroco




Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 20,17-28

In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà».
Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedeo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di' che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno».
Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dominano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

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